Il largo consumo festeggia l’anno nuovo con un’ondata di ottimismo

Il largo consumo festeggia l’anno nuovo con un’ondata di ottimismo

Le previsioni sui consumi diffuse da IRI fanno sperare in una ripresa, seppur lenta, del settore del largo consumo confezionato. Sia i dati macroeconomici che le misurazioni censuarie di IRI documentano che stiamo assistendo ad una rinnovata fiducia sui mercati.  

Stando ai dati IRI, il 2015 si è chiuso con un andamento dei volumi pari al +1,7% (vendite a valore a prezzi costanti) mentre ci si aspetta un ulteriore +1,1% per il 2016. Per quanto concerne l’andamento delle vendite a valore, si segnala un +2,5% per il 2015 e un +1,9% il valore atteso per il 2016.

Dopo un anno di deflazione, i prezzi hanno ripreso ad evolversi cautamente in positivo nel 2015 (tendenza che dovrebbe continuare anche nel 2016) rallentando in parte il rilancio dei volumi. Il fatto però è racchiuso all’interno di margini fisiologici, complessivamente coerenti con l’inflazione attesa per il sistema economico generale.

Il prezzo medio del carrello della spesa crescerà in linea con l’inflazione generale del Paese (+0,8%) nel 2016.

In merito all’andamento a volume dei differenti comparti (Tabella 2), nel 2016 si prevede il consolidamento della fase positiva con l’eccezione dei comparti stagionali (che risentiranno di un rimbalzo sull’estate molto favorevole del 2015).

 

Tabella 2 – Vendite a Volume per comparto 

 

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La crescita, quindi, ci sarà, anche se non si presenterà particolarmente incalzante. Diverse le ragioni. In primo luogo, il recuperato potere di acquisto delle famiglie italiane si riverserà soprattutto verso l’acquisto di beni durevoli. In secondo luogo, i comportamenti più consapevoli che i consumatori hanno maturato durante la crisi, sfociati nella maggiore attenzione agli sprechi, resteranno portando di conseguenza ad un contenimento dei volumi acquistati.



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