Per la MDD italiana la qualità continua a vincere sul prezzo

Per la MDD italiana la qualità continua a vincere sul prezzo

Non sono certo tempi d’oro quelli che sta vivendo la MDD nel nostro Paese. Dopo anni di forte crescita e sviluppo, la MDD ha subito una battuta d’arresto, registrando un calo pari al -0,1% di quota di mercato a volume. Si tratta di un calo fisiologico, riconducibile alla normalizzazione di un comparto che in Italia veniva da un decennio di grande crescita: partiti con una quota pari all’11,3% nel 2003, in 10 anni i prodotti a MDD hanno raggiunto il 18,1% del giro d’affari generato dai prodotti del FMCG. Si tratta di una crescita assolutamente soddisfacente, sebbene inferiore rispetto al resto d’Europa, la cui media è del 35,6%, con punte che superano il 50% in Svizzera e Spagna.

Nonostante questo divario, nel nostro Paese cresce l’offerta nel segmento premium, a conferma di come il consumatore italiano continui a preferire la qualità al prezzo.

A fronte di una stagnazione generale del mercato della MDD, i prodotti premium e bio sono cresciuti rispettivamente del 7,1% e dell’8,5%. Il prodotto a MDD non viene quindi percepito come un prodotto di modesta qualità e buon prezzo, ma rappresenta oggi un’alternativa di valore e di qualità in grado di attrarre anche i consumatori più esigenti. A conferma di questo, i dati IRI (Tabella 1) mostrano come i consumatori non prediligano affatto i prodotti a MDD di primo prezzo, ma abbiano scelto un’alternativa di qualità.

Tabella 1 – Andamento della MDD in Italia

 

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Fonte: IRi

 

Tra le categorie di prodotti, nel nostro Paese (ma non solo) è proprio il food & beverage il comparto con le più alte quote di mercato. Secondo IRI, sono gli alimenti freschi e quelli surgelati, con percentuali rispettivamente del 24,8% e 26,8%, i segmenti in cui sono maggiormente diffuse le MDD in Italia, che rappresentano anche il 18,5% degli alimenti confezionati, il 10,6% delle bevande analcoliche, circa il 6% delle bevande alcoliche e dei dolciumi.



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